La serie A scopre l'erba sintetica
Dopo Novara anche Cesena sceglie i nuovi campi. Addio fango,
rimbalzi traditori ed effetto gelo
SIMONE DI SEGNI Pubblicato il 25/08/2011
Nella testa dei giocatori, i manti inglesi sono come l'erba
del vicino: sempre più verde, sempre più profumata. Il Made in Italy, però, sul
sintetico può restituirci un po' d'orgoglio: ora che i campi di ultima
generazione stanno per sbarcare in serie A con Novara e Cesena, la sfida è
aperta. I nostri sistemi, una volta tanto, si presentano all'avanguardia. Di
vecchio, ci sono i luoghi comuni: con l'erba artificiale, non sarà pericoloso
fare le scivolate? C'è da giurarci, in tanti se lo saranno chiesto. Nessun
timore: il «terreno» è completamente anti abrasione.
Domenica, sciopero permettendo, lo sdoganamento toccherà al
Novara. Stadio Piola, esordio casalingo con il Palermo: la prima volta del
campionato italiano. Poi toccherà ai romagnoli: i lavori al Manuzzi sono in
corso, a giorni verranno ultimati quelli del centro sportivo, in modo tale che
i calciatori possano iniziare a prendere confidenza in allenamento con la
novità. Dopo la sosta per la Nazionale, tutto sarà pronto. Il 10 o l'11
settembre, a seconda degli impegni europei del Napoli, il velo sarà tolto.
Il prossimo anno, già è deciso, anche il Franchi di Siena si
presenterà con il sintetico. Ci vorrà poco per capire se gli esperimenti si
trasformeranno in tendenza: questa stagione sarà un importante banco di prova.
E nel frattempo la ricerca nel settore andrà avanti: se ne sta occupando la
Commissione campi sportivi in erba sintetica, che la Figc ha voluto da
quest'anno allargata a tutte le leghe, assieme all'Università di Pisa e
all'azienda specializzata Limonta. La stessa incaricata dal Cesena, che in
Italia si è già cimentata sui centri sportivi di Milan, Inter, Samp e Genoa:
«Sui nostri campi l'Adidas ha scelto di testare i tacchetti degli scarpini che
produce - spiega il direttore generale Roberto Nusca -. Sono sicuro che il
sintetico riuscirà in breve tempo ad abbattere ogni forma di preclusione nei
suoi confronti».
L'ultimo ad iscriversi al partito degli scettici è stato
Gennaro Gattuso, che ha recentemente dichiarato di non approvare la strada
dell'erba artificiale. Proprio il profumo dell'erba sembra uno dei punti di
criticità maggiormente sottolineati dai calciatori. Su questo, e sui sistemi di
irrigazione, si stanno concentrando gli studi.
Una soluzione al primo problema potrebbe essere la
progressiva diminuzione degli intasi in gomma.
In realtà, con l'ultima tecnologia non si parla
esclusivamente di erba artificiale: il sistema è misto, lo strato più
superficiale è quello naturale. Si tratta, in sostanza, di un gioco di tappeti
sovrapposti. I vantaggi? Omogeneità del campo, prima di tutto. Niente rimbalzi
irregolari, stesso «ritorno di memoria». Non c'è terra in mezzo ai ciuffi
d'erba, quindi addio fango, tanto più che con il particolare meccanismo di
drenaggio la pioggia non dovrebbe creare i problemi noti. Riducendo il
ristagno, si dovrebbe limitare anche l'effetto del gelo. Se le premesse e le
promesse saranno mantenute, il vicino potrebbe iniziare a guardare con invidia
all'erba dell'Italia.
Commenti
Posta un commento